domenica 7 giugno 2009

Tutti insieme a Messa

Meravigliosa Cracovia

Incontro con le autorità del Comune

In giro fra storia, arte e leggenda

Auschwitz

Miniere Di Sale A Wieliczka

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Auschwitz

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Visita A Lancut E Kolbuszkowa

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Primo giorno di permanenza a Stary Nart

Partenza da Crotone

Saluto degli alunni di Crotone


Cari amici
Siamo molto felici di essere qui con voi. Aspettavamo con tanta gioia ed entusiasmo questo momento e alla fine è arrivato. Siamo contenti di conoscere la vostra cultura e le vostre tradizioni e di farvi conoscere le nostre. Siamo qui per rappresentare la nostra classe e l’istituto di Crotone vi e portiamo i saluti di tutti coloro che sono rimasti a casa e della nostra dirigente. È bello considerare come un sentimento di amicizia nato per via telematica si sia consolidato cosi bene da farci incontrare realmente. Sin dall’inizio non avevamo avuto dubbio che il nostro lavoro sarebbe andato a buon fine e quindi eccoci qui. Per noi l’amicizia è un sentimento profondo che viene dal cuore, è uno dei valori importanti che la vita ci offre, e senza di essa sarebbe più vuota. Oggi noi ci sentiamo più ricchi e più appagati nel conoscervi. È stata una grande emozione che ci ha fatto battere il cuore forte forte . Vi guardiamo e non ci sembra vero essere qui. Ci sentiamo rassicurati dal calore dei vostri sorrisi. Speriamo che il nostro legame di amicizia possa durare per molto tempo . Alla fine di questa magnifica esperienza speriamo di mantenere i contatti e magari un giorno ci rincontreremo e ricorderemo questi giorni passati insieme. Noi veniamo da una terra situata nel sud dell’Italia baciata dal sole e bagnata dal mare: saremo felici di ricambiare la vostra ospitalità nelle nostre case e nella nostra città perciò vi invitiamo con gioia a venirci a trovare.
Grazie di tutto.

Saluto della professoressa Antonella Noviello


Carissimi,
sono particolarmente felice di essere qui con voi e desidero ringraziare il Preside, i professori, le famiglie e gli alunni, per la realizzazione di questo incontro.
Vi presento la mia collega la Prof.ssa Marisa Tallerico, insegnante di Scuola primaria, io sono Antonella Noviello insegnante di italiano, con la quale avete intrattenuto i rapporti nel corso del progetto Etwinning. E questi sono gli alunni: Francesco Barretta, Fabrizio Cerando, Ilaria Frisenda, Anthea Galea, Miriam Maida, Erika Pugliese e Giuseppe Verde che è stato vostro partner lo scorso anno ed ora frequenta la scuola superiore, ma non ha voluto mancare all’incontro e vi porta i saluti dei compagni rimasti a casa. Insieme abbiamo lavorato attivamente per la realizzazione del Progetto e collaborato per la riuscita di quest’atteso appuntamento, Porgo, inoltre, i saluti e gli auguri di una fruttuosa collaborazione da parte della nostra Dirigente Dott. Anna Maria Maltese che ha apprezzato molto tale iniziativa.
L’incontro che stiamo vivendo oggi con voi tutti, insegnanti e alunni delle rispettive scuole, non si propone solo fini evasivi e sentimentali, ma vuole essere, soprattutto, un momento significativo di valorizzazione della cultura.
sono due tipi di cultura che hanno sentito il bisogno di scambiarsi modi di pensare e di operare per stabilire rapporti ed agganci necessari per una sempre più valida collaborazione.
L’incontro acquista, così, una rilevanza didattica perché avvicina due tradizioni, formalmente diverse, però identiche perché parte di un unico contesto socio-culturale: l’Europa. Le diverse tradizioni ed usi rappresentano il substrato storico che non può essere eliminato, va, anzi, valorizzato, in quanto in esso si rispecchia la nostra identificazione.
Il mondo contemporaneo è pieno di disuguaglianze, viviamo in tempi in cui la grande maggioranza degli esseri umani ,manca delle risorse più elementari per vivere, e questa situazione richiede la reazione degli uomini degni della Terra per trasformarla.
Non è la guerra la strada da scegliere, deve essere la solidarietà tra i popoli, l’amore che ci rafforza mutuamente perchè fioriscano e si alimentino i sentimenti umani, la collaborazione che contribuisce ad alleviare gli effetti delle grandi differenze di oggi e permetta di affrontare le sfide che ci prepara il futuro. Il mondo è uno solo, è di tutti l’unico mare, viviamo sotto lo stesso cielo; ci riscalda e illumina lo stesso sole e anche quando esistano costumi e tradizioni diverse non c’è dubbio che siamo parte di una sola famiglia, di una stessa razza e di una patria superiore: l’umanità.
Noi abbiamo creato un’ amicizia sincera e sentita proprio perché pur appartenendo a nazionalità diverse molti sono gli aspetti che ci uniscono: la laboriosità degli alunni, la sincerità nei rapporti, la vivacità dell’associazionismo, la voglia di fare e l’amore per la propria terra che è tipico della nostra gente.
Il nostro gemellaggio deve essere visto come strumento di amicizia, di accoglienza, di confronto di varie culture; è un mezzo di scambio culturale con Paesi aventi usi e costumi diversi, per favorire una maggiore comprensione reciproca e quindi un accrescimento sociale delle comunità e degli individui. Aiuta a migliorare la conoscenza ed il rispetto reciproci, a promuovere la comprensione tra i popoli che lottano per la libertà, la pace e per il progresso dell’umanità, permette di mettere in comune esperienze diverse e di aprirsi a nuove realtà.
Il gemellaggio ha un valore simbolico come modalità di avvicinamento dei popoli all’Unione Europea ed è fondamentale per sensibilizzare nei cittadini il concetto di unità europea; è il mezzo per contribuire con progetti concreti ad edificare la pace.
Attraverso il legame del gemellaggio si acquisisce una maggiore consapevolezza dell’appartenenza europea, e viene favorito il contatto umano e il confronto, elementi determinanti nella costruzione dell’Europa delle Genti, dell’Europa dei Popoli.
Il gemellaggio è un passo per fornire la possibilità ai giovani, di rivolgersi verso altre realtà, diverse dalla propria, ampliando le proprie conoscenze e quelle della Comunità; e quindi i giovani, che sono il nostro futuro, assumono un ruolo fondamentale in questo progetto ed è nelle nuove generazioni che noi dobbiamo investire.
La strada è ormai consolidata e sicura, il cammino intrapreso è sempre andato nella direzione dell'approfondimento della conoscenza, dell'amicizia e della stima reciproca, del superamento delle barriere fra popoli di diverse nazioni, per il raggiungimento di una grande famiglia che accomuna le genti. Il legame che ci unisce è ormai ben saldo: è doveroso, in ogni caso, intensificarlo e rinvigorirlo sempre più.
Crotone è una bella cittadina ricca di calore umano, e culla di civiltà, di tradizioni e di storia, che ha origini dalla splendida Magna Grecia, volete conoscerla? Saremo lietissimi di ricambiare la vostra ospitalità.
Lo slancio affettivo con cui siamo stati accolti, ci fa chiaramente comprendere che le lingue differenti, le diverse tradizioni non sono un ostacolo alla comprensione reci-proca e che l’alunno di Crotone e quello di Polonia non sono in contrapposizione fra loro. Esiste solo l’alunno come tale, in quanto uomo.
L’uomo deve curare la cooperazione non edificando incantesimi di fratellanza che si sgretolano al primo risveglio, ma solidi rapporti di comprensione e di solidarietà. Già i nostri antenati della Magna Grecia compresero l’importanza dei contatti con altre genti per colloquiare alla pari con l’umanità raggiungibile di allora.
La scuola, luogo di formazione culturale e morale, unitamente a tutti gli aspetti comu-nitari, deve puntare su un insegnamento che, allontanando sempre di più le diffidenze e le differenze, causa di contrasti e di chiusure, miri alla formazione dell’uomo, costruttore di una storia incentrata sulla diffusione di un umanesimo in tutti gli aspetti dell’espressività umana.
Grazie per questi bellissimi giorni e per l’ accoglienza e vi salutiamo con gioia e simpatia
Antonella

Viaggio in Polonia degli alunni e insegnanti dell’Istituto “Cutuli” di Crotone


Finalmente il nostro progetto “Mia scuola, miei luoghi circostanti e mia regione” con la scuola di Stary Nart si è potuto concretizzare al meglio. Infatti il 21 maggio 2009 una delegazione di alunni di Crotone composta da:Barretta Francesco, Cerando Fabrizio, Giuseppe Verde, Frisenda Ilaria, Maida Miriam, Galea Anthea, Pugliese Erika e le insegnanti: Antonella Noviello e Marisa Tallerico, sono partiti per Roma Fiumicino, ove hanno preso l’aereo per Cracovia. Qui siamo arrivati alle ore 23.45 e siamo stati accolti da due docenti che con le loro macchine ci hanno condotto a Stary Nart; nonostante l’ora tarda, le famiglie polacche ci attendevano con impazienza.

La mattina seguente ci siamo recati a scuola: l’accoglienza è stata fantastica da parte di tutti: Preside, docenti, alunni, famiglie e autorità civili e religiose. Dopo l’esecuzione degli inni
italiano e polacco è iniziata la cerimonia con il saluto del dirigente, il discorso della professoressa Antonella Noviello e quello degli alunni di Crotone, poi si sono mirabilmente esibiti gli alunni polacchi e c’è stato lo scambio dei doni, infine si è siglato il patto di gemellaggio apponendo le firme sulle pergamene appositamente preparate.
Gli alunni hanno assistito a delle lezioni nelle classi e si è consumato il pranzo tutti insieme nella mensa scolastica. Certo il loro cibo è un po’ diverso, ma i ragazzi italiani hanno gradito tutto.
Si è creata una meravigliosa Famiglia, ci siamo sentiti a nostro agio nelle bellissime ville dei docenti che ci ospitavano. Inizialmente i giovani italiani e polacchi si scambiavano occhiate furtive, ma poi si è creata una fantastica armonia. Siamo stati accolti anche in casa della professoressa Barbara Drelich-Scilanga, il cui marito Calogero è stato il nostro interprete per tutta la permanenza, e i genitori ci hanno offerto un ricco buffet. La sensibilità del popolo polacco è straordinaria, nonostante la diversità di lingue ci siamo intesi benissimo, certo alcuni alunni hanno studiato l’italiano e perciò ci capivamo, ma al momento opportuno ci veniva in aiuto anche il linguaggio dei segni e la lingua inglese.
Il mattino del 23 partenza in pullman per Lancut, insieme a 23 alunni, 3 insegnanti della scuola di Stary nart.
Il Castello di Łańcut è un palazzo nobiliare situato nella città di Łańcut, nella Polonia meridionale. Di origini seicentesche, questo ampio edificio ha ospitato le nobili famiglie Pilecki, Stadnicki, Lubomirski e Potocki. Oggi il castello ospita un grande museo.
Commissionato da Stanislao Lubomirski, che divenne proprietario della città nel 1629, all'architetto Maciej Trapola e allo stuccatore Giovanni Battista Falconi, l'edificio fu completato nel 1641 e dopo il 1775, allora proprietà di Izabela Lubomirska, fu ampliato e gli interni rimodellati. Risalgono a questo periodo la sala da ballo neoclassica e la grande sala da pranzo, oltre agli ampi giardini con padiglioni.
Nel XIX secolo la proprietà del palazzo passò alla famiglia Potocki. Dal 1889 al 1914 i penultimi proprietari, Roman e Elżbieta Potocki, fecero ristrutturare e rimaneggiare la residenza.
Interessante è stata anche la visita al museo delle vecchie carrozze.
Dopo il pranzo siamo stati condotti a Kolbuszowa per visitare il museo di Swierczowa.
Il Museo Etnologico è situato sul bordo della città di Kolbuszowa e contiene una raccolti di reperti che provengono dagli antichi Sandomierz Foresta situato nella forcella dei fiumi Vistola e San, e dal bacino fluviale del Wisłok che fu abitata da due gruppi etnografico - Lasowiak persone e Rzeszowiak persone.. Una sessantina di grandi e piccoli oggetti di architettura rurale, in legno sono situati nella zona di 29 ettari, parzialmente coperto da un bosco.. Oltre che dagli edifici, circondati da giardini, la raccolta comprende gli apparecchi, strumenti e attrezzi che utilizzavano le famiglie nel loro lavoro e vita quotidiana.. Tra gli edifici più interessanti sono: un gruppo di mulini a vento, il mulino ad acqua, la scuola e il paese locanda.. Il Museo è costantemente arricchito con nuovi oggetti e gli oggetti del folklore che accrescono il valore etnografico e turistico del Parco Etnographic.
E’ seguita una lezione naturalistica nel bosco e….non è mancato un grande falò con grigliate, canti, balli e tanti giochi.
E chi potrà mai dimenticare la travolgente e coinvolgente professoressa di musica Iwona? Ci ha accompagnati con la sua chitarra e ci ha fatto eseguire una danza polacca: questa è Unione Europea! Sentiamo ancora i brividi lungo la schiena al pensiero della meravigliosa fusione italo-polacca. Ma dove sono le diversità? . Le diverse tradizioni ed usi rappresentano il substrato storico che non può essere eliminato, va, anzi, valorizzato, in quanto in esso si rispecchia la nostra identificazione.
Il mondo è uno solo, è di tutti l’unico mare, viviamo sotto lo stesso cielo; ci riscalda e illumina lo stesso sole e anche quando esistano costumi e tradizioni diverse non c’è dubbio che siamo parte di una sola famiglia, di una stessa razza e di una patria superiore: l’umanità.
Anche la Curia locale ci accolto con affetto, durante la celebrazione della messa domenicale io sono stata invitata a leggere la seconda lettura e un sacerdote ci ha porto un saluto in lingua italiana. Le famiglie ci guardavano con simpatia, grate che degli italiani condividessero con loro la liturgia.
Nel pomeriggio abbiamo visitato la fabbrica di vimini di Rudnik e gli alunni hanno imparato l’arte di questa antica lavorazione. Le foto scattate dagli operatori si trovano al sito www.mokrudnik.pl
I giorni successivi sono stati dedicati alle visite di Auschwitz, delle miniere di sale di Wieliczka e della città di Cracovia. Con noi c’erano sempre il Preside, gli alunni e gli insegnanti polacchi.
E’ stato un magnifico gemellaggio. Grazie al progetto Etwinning i ragazzi hanno percepito al meglio il significato di Unione Europea, hanno scoperto radici comuni e hanno consolidato il concetto di amicizia e fratellanza.
Fra noi docenti è nata un’amicizia che durerà nel tempo: Alyna Kobylarz, Grazjna Pikov, Beata Kowalaska, il preside Zygmunt Kowalski e tutte gli altri di cui non ricordo i nomi, sono persone eccellenti e insieme a loro le rispettive famiglie che hanno collaborato per la riuscita del gemellaggio. A tutti va il nostro ringraziamento e il rinnovato invito di un incontro in Italia.
Ma non posso dimenticare il Sindaco Wójt Gminy Jeżowe Gabriel Lesiczka che ha sovvenzionato il progetto e che ci ha salutati nella sala consiliare.
Quindi anche con Etwinning si possono realizzare grandi cose, basta avere tenacia!
"L'Europa è una realtà difficile da concretizzare, per le troppe remore frapposte da ogni parte; ma non è una chimera; perché noi non vogliamo solo una buona Europa, ma anche e soprattutto dei buoni europei"
I primi gemellaggi sono iniziati negli anni ’50 e si sono sviluppati fino a diventare una componente essenziale delle relazioni pubbliche, al punto che è impossibile immaginare ora una comunità sociale senza gemellaggi.
Il gemellaggio ci ha consentito di avvicinarci ed approfondire la conoscenza ; le relazioni di amicizia instaurate tra noi sono fondate sull’obiettivo della Comunità Europea di eliminare le diffidenze reciproche ed i pregiudizi e rinsaldare il sentimento di coesione dei cittadini: gli incontri e le relazioni personali tra persone appartenenti a diversi ambienti culturali e sociali rappresentano il mezzo per raggiungere questo risultato.
Il gemellaggio dimostra che il "pensare all'europea" può diventare realmente una forma mentale che permette di guardare l'Europa da diversi punti di vista.
Il gemellaggio ci ha permesso di entrare in contatto con un popolo diversi e con realtà sociali e culturali diverse, ma abbiamo partecipato concretamente alla vita degli studenti del paese ; e ne abbiamo conosciuto lingua, interessi, abitudini, tradizioni, musiche, cibi, necessità e aspirazioni.
In tal modo, sia gli insegnanti che gli studenti hanno affrontato il tema dell'intercultura alla luce di un'esperienza reale, che ha significato interazione e comprensione, in un reciproco arricchimento umano e culturale.

lunedì 1 giugno 2009

domenica 31 maggio 2009

Visita alla fabbrica di vimini in Polonia effettuata dagli alunni di Crotone

Pergamena per il gemellaggio

I fuochi di Santa Lucia

13 Dicembre
Fuochi di Santa Lucia
Crotone festeggia la ricorrenza di Santa Lucia, il 13 dicembre 2008, con dei Fuochi: ogni rione, infatti, in uno spazio aperto, accende i falò, allestiti con materiali di recupero e lo spettacolo è molto suggestivo
Questo antico rito che festeggia l'evocazione della luce, è forse una reminiscenza dei culti dedicati alla dea romana Lucina e quindi originariamente ad Hera.

Tradizioni di Crotone

Festa della Madonna di Capocolonna
La Festa della Madonna di Capocolonna è una festa cattolica patronale in onore del quadro bizantino in cui è raffigurata la Vergine Maria con in braccio il bambin Gesù, ritrovato presso il promontorio di Capocolonna, dopo che venne gettato in mare dai Turchi nel corso di una delle loro scorrerie, non essendo riusciti a dargli fuoco, ma avendo con questo atto annerito l'immagine. Dal luogo di ritrovamento la Vergine è venerata con l'appellativo di Madonna di Capocolonna.
Festeggiamenti
La festa in suo onore si svolge a maggio: il 30 aprile il quadro viene deposto dall'altare particolare della cattedrale di Crotone e posto a fianco dell'altare presso la navata centrale, il secondo giovedì del mese i fedeli si ritrovano per il rito del "Bacio", in cui, successivamente alla messa, l'immagine viene baciata; il secondo sabato del mese viene portato in processione nelle vie della città fino a raggiungere l'Ospedale Civile, dove l'arcivescovo di Crotone o il parroco della cappella dell'ospedale tengono una breve preghiera di ringraziamento, e successivamente riaccompagnato in Cattedrale, che per l'occasione resta aperta fino a tarda ora. Il terzo mercoledì del mese viene aperta la fiera che si snoda lungo Viale Regina Margherita, presso il castello di Carlo V, costeggiando il porto commerciale, e presso lo stadio comunale Scida. Il terzo sabato del mese avviene il grande pellegrinaggio a Capo Colonna, promontorio distante circa 15 km dalla città, che si svolge durante tutta la notte, dopo che il quadro esce dalla basilica verso l'una di notte, salutato dai fedeli. Il dipinto arriva, in processione, prima presso il cimitero, durante la quale viene recitata un'omelia dal Vescovo della diocesi, successivamente riprende il cammino ed arriva a Capo Colonna alle prime luci dell'alba, e ivi risiede per tutta la giornata di domenica. Sul far della sera questo viene imbarcato e portato via mare al porto turistico di Crotone, salutato al suo rientro da fuochi artificiali.
I festeggiamenti perdurano per tutto il mese con i bambini delle scuole elementari che visitano a turno la cattedrale e con lo svolgimento del Festival dell'Aurora. La festa si chiude il 31 del mese, con la riposizione del quadro nell'altare privilegiato della Basilica.
Ogni sette anni la festa è maggiore, il quadro portato in processione non è la miniatura moderna, ma il quadro originale: i festeggiamenti sono prolungati e il quadro, al rientro, non viene imbarcato e portato via mare bensì posto su un carro trainato da buoi e percorre la via inversa a quella compiuta la sera prima; i pellegrini in questo caso seguono il quadro anche al rientro. In giorni prefissati, all'alba, si tengono dei concerti presso il promontorio di Capo Colonna.
GIROTONDO DELL'ANNO
- Filastrocca -

Lo sapete che gennaio
Tiene i frutti nel solaio,
che febbraio piccolino,
breve, freddo e biricchino?
Arriva marzo pazzerello:
esce il sole e prendi l’ombrello!
Dietro a lui viene aprile:
sbadiglia, sbadiglia, è dolce dormire.
Esplode maggio ed è beato
Chi per tempo ha seminato.
Biondo ondeggia di giugno il grano
Pronto sta il contadino con la felce in mano.
Luglio "Lunghe son le giornate"
Porta il pieno dell’estate.
Ecco, torrido d’agosto,
il solleone brucia il bosco.
E’ settembre un mese bello:
sole misto a venticello.
Davvero ottobre è generoso
E di tutti è il più fruttuoso.
A novembre i dì gelati
Son dannosi ai campi seminati.
A dicembre, neve abbondante
Salva il grano per il pane croccante.

Fiabe e filastrocche italiane

Il giorno dell'italiano

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Il gioco dell'oca

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Dalla scuola polacca

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Presepi italiani

898 080508 094707

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Pres Crot

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33 080508 095106

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sabato 30 maggio 2009

Presentazione1

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Presentazione1lamiascuola

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sabato 16 maggio 2009



Mia scuola – Miei luoghi circostanti – Mia regione



Mia scuola – Miei luoghi circostanti – Mia regione


Founder schools: ISTITUTO COMPRENSIVO "MARIA GRAZIA CUTULI" (Italia)
Publiczna Szkoła Podstawowa w Starym Narcie (Polonia)
Breve descrizione
Tutti abbiamo i nostri posti sulla terra, dei quali siamo orgogliosi e felici di possederli. Conosciamo questi posti e vorremmo trasmettere la loro bellezza, ma non si trovano le parole adatte per descrivere il loro fascino.
Lingue: italiano
Raggruppamenti disciplinari:Educazione ambientale
Età degli studenti: 9 - 15
Obiettivi: -Promuovere il pensiero di nazionalità alle “Piccole patrie”, però con apertura sull’Europa. -Prendere nuove amicizie, stare insieme nel tempo libero.